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#DBlog: Uno sguardo al 2020

December 2020

Se esiste un’espressione per definire il 2020, di sicuro deve essere “senza precedenti”.

Si fa fatica a trovare un articolo o un’opinione dove quest’anno e i tempi che viviamo non siano stati così descritti.

Per la maggior parte, quanto detto o scritto sull’anno 2020 è quasi universalmente negativo – prevedibilmente, essendo stato un anno in cui le persone hanno dovuto confrontarsi e lottare con i lockdown e le imprese con un drastico calo delle vendite e degli affari.

Naturalmente, non dobbiamo e possiamo prendere alla leggera ciò che sta accadendo nel mondo perché è chiaro come stia avendo un impatto significativo sul nostro ambiente vitale, sulle persone a noi care e sulle loro famiglie. Ma, per me, il 2020 è stato anche un anno ricco di ironiche contraddizioni.

Mi piace sempre vedere il lato positivo delle cose e, mentre ci avviciniamo al Natale – un momento naturalmente votato alla speranza verso il futuro - e guardo indietro al 2020 di ARES, voglio pensare che non sia stato inesorabilmente negativo.

Dopotutto, ad ogni sfida corrisponde un'opportunità e le aziende - soprattutto quelle del segmento dei beni di lusso - devono saper vedere oltre le difficoltà per raccogliere nuovi frutti.

Per esempio, ARES ha avuto un anno record nel 2020, il nostro anno migliore di sempre. E credo che questo sia accaduto poiché, benché i nostri clienti si siano trovati a dover stare a casa, senza poter viaggiare e senza poter essere flessibili e liberi, hanno avuto più tempo per guardarsi intorno, per apprezzare i nostri prodotti e avere contatti più intensi con i nostri commerciali, designer e ingegneri. E questo ha portato a un organico aumento delle vendite.

In questo risiede una delle principali contraddizioni del 2020. Infatti, se devo scegliere il mio momento apicale di questo anno dal punto di vista del business, ne sceglierei uno forse noioso ma per me del tutto significativo: in estate abbiamo deciso di andare a Porto Cervo, in Sardegna, e, nonostante tutte le restrizioni in vigore, abbiamo avuto il coraggio di andare a "mostrare i muscoli" avvicinando il nostro prodotto alle persone che potevano viaggiare.

Nel giro di sei settimane, abbiamo venduto 12 auto.

Per me è stata un'esperienza straordinaria perché ha dimostrato che, mentre le persone si atterranno a regolamenti e regole, il loro desiderio di fare qualcosa per sé stessi, di regalarsi cose di cui non hanno realmente bisogno, dimostra il bisogno di libertà dell'individuo. Dal punto di vista degli affari, naturalmente, è stato un grande successo ma, per me personalmente, è stato anche affascinante analizzare la psicologia e il comportamento delle persone quando vengono imposte loro restrizioni come queste.

Allo stesso modo, se volgo lo sguardo all'industria automobilistica, anche la mia “Auto dell’Anno” per il 2020 è una scelta invero piuttosto banale: la Porsche Taycan. Perché? Perché cercare di costruire un veicolo elettrico che mantenga il lusso, il comfort, la guidabilità e lo stile di un veicolo convenzionale e rimanga fedele ai valori del proprio marchio dal punto di vista della percezione pubblica è molto difficile.

Porsche ha dimostrato ancora una volta che è possibile rimanere fedeli ai propri valori pur utilizzando una propulsione diversa e da molti tacciata come non emozionale, come la cosa più lontana da ciò che un vero appassionato della guida vorrebbe. Indipendentemente dai discorsi sul chilometraggio e l'autonomia, Porsche ha creato un grande prodotto, che ci dà un'idea di come potrebbe essere – o sarà? - il prossimo futuro.

La pandemia, come tutti sappiamo, ha avuto un impatto su tutto: sono un grande appassionato di Formula 1 e di calcio, ma devo ammettere che questa è la prima volta da anni che non guardo ogni gara di F1 e non ho visto una sola partita di calcio in tutta la stagione. Per me, le partite di calcio senza tifosi allo stadio sono terribili da vedere ma mi rendo conto di come questi menzionati e altri molti altri sport siano dei business, e quindi è giusto che possano continuare a svolgersi. Ho visto molto meno sport di prima, quindi non so se alla fine si possa considerare un successo o meno.

Sotto un altro punto di vista, il COVID-19 ha dato grande impulso gli esports, che si tratti di Formula 1, calcio, ciclismo. Credo sia un fenomeno divertente e vedo i miei figli cimentarcisi ogni giorno, ma personalmente dubito che possa diventare parte integrante di una vera e propria carriera sportiva.

In un anno pieno di difficoltà, ARES ha dovuto rivedere le sue previsioni per gli azionisti tre volte - in meglio - un'altra assurdità! E, per di più, abbiamo deciso di investire molto nei nuovi studios: ne apriremo di nuovi a St Moritz, Kitzbühel, Dubai e nella nostra città natale, Modena, ma già abbiamo previsto l'apertura di altri studios nei prossimi 2-3 mesi a Londra e Montecarlo.

Tutto questo dimostra quanto crediamo nel nostro marchio, nei nostri prodotti e, naturalmente, quanto abbiamo fiducia nel fatto che alla fine usciremo dalla situazione originata dal COVID-19. I nostri clienti sono distribuiti in tutto il mondo, quindi crediamo che dovrebbero avere tutti una "casa ARES" nei paesi e nelle città più importanti del mondo. Non avendo una rete di concessionari, questi studios sono interamente di proprietà, sono luoghi dove i clienti possono vedere le nostre vere facce – un’esperienza importante e assolutamente la migliore per loro.

Stiamo inoltre investendo molto nella tecnologia VR negli studios, con un’interfaccia in grado di interagire con la fabbrica di Modena in modo che il cliente possa vedere, in tempo reale, come sta procedendo la progettazione e l'ingegnerizzazione della sua auto.

Anche per me, dal punto di vista personale, il 2020 è stato un anno positivo. Sono infatti riuscito a consolidare molti e diversi aspetti della mia vita e a tornare a vivere in Europa dopo la mia residenza a Dubai, quindi ho ottenuto più di quanto sperassi anche su questo fronte.

Nel settore automobilistico in generale, ci sono troppi highlight previsti per il 2021 perché io possa individuarne uno. Ma, per ARES, posso dire che abbiamo tre nuovi prodotti in arrivo - ma il mio preferito in assoluto sarà l’ARES for Land Rover Defender Spec 2.0, che vi anticipo sarà spettacolare.

Si potrebbe pensare che il Defender sia stato cambiato, modificato e preparato da così tante aziende nel corso di così tanti anni che sia impossibile trovare qualcosa di veramente nuovo da fare con esso. Invece, credo davvero che questa nuova versione rivoluzionerà il mercato dei Defender perché saprà combinare tradizione e tecnologia all'avanguardia, capacità in off-road e comfort, prestazioni e attenzione all’ambiente.

Sono molto emozionato per il 2021 e so che possiamo contate su un team forte a sostegno della nostra visione. ARES sta per entrare in una nuova era che creerà molte nuove ed entusiasmanti opportunità.

Per ora, tutti noi di ARES vi auguriamo un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo!


Dany Bahar – Dicembre 2020